Sviluppo, convalida e applicazione di un metodo HPLC semplice e robusto per uno studio comparativo degli acidi boswellici e la loro abbondanza in gommoresine di diverse specie di Boswellia

La resina della specie vegetale Boswellia è stata utilizzata fin dall’antichità per i suoi numerosi effetti curativi bioattivi. In tempi moderni, gli estratti di questa resina sono ancora ampiamente commercializzati nel mercato degli integratori alimentari e dei nutraceutici. Al giorno d’oggi, la legislazione sugli estratti botanici e la crescente richiesta di sicurezza e tracciabilità degli stessi stanno definendo nuovi standard per la loro caratterizzazione chimica. In questo lavoro presentiamo un approccio semplice, fattibile e robusto basato su HPLC-UV per la quantificazione degli acidi boswellici in estratti da resina delle specie Boswellia, destinati agli integratori alimentari. Questo metodo può essere utilizzato per il controllo di qualità e per studiare le differenze di origine regionale, di anni di raccolta e di specie. Il metodo impiega una colonna HPLC analitica C18 (3 150 mm, 3 m) e la separazione avviene attraverso un gradiente di acetonitrile/acqua con lo 0,1% di acido formico. Il metodo è stato validato secondo le linee guida ICH e utilizzato per quantificare diversi campioni di resina commerciale di Boswellia carterii e serrata insieme ad altri campioni di specie sconosciute. I sei acidi boswellici noti sono stati identificati e quantificati in tutti i campioni analizzati. I risultati sono stati utilizzati per costruire un modello multivariato per apprezzare graficamente la loro differenza attraverso il loro raggruppamento. Il modello è stato poi incrementato con l’aggiunta di ulteriori dati di quantificazione di acidi boswellici appartenenti a diverse specie di Boswellia ottenuti da altre pubblicazioni scientifiche per aumentare il numero di campioni studiati.

Alberto Asteggiano , Loris Curatolo, Valentina Schiavo , Andrea Occhipinti e Claudio Medana